1960-1967 TEMPERA A UOVO

L’indicazione, nel titolo del “paragrafo”, dell’adozione di una tecnica particolare è il segnale di un cambiamento nevralgico. Rizzato ha una particolare confidenza con gli strumenti esecutivi dell’immagine, dallo schizzo rapido, alla sua trasformazione in schema, come con la sperimentazione delle tecniche adeguate in funzione dell’opera da realizzare. Anche questa abilità, che spesso nel corso del tempo sarà determinante nel cambiare linguaggi e conseguentemente effetti, è precocemente presente in queste ricerche che risentono in modo significativo dalla frequentazione dello studio di Mario Radice, protagonista delle ricerche astratte realizzate negli anni trenta nell’ambito del cosiddetto “Gruppo di Como”.
L’interesse per l’edificio architettonico come per la “natura morta”, interpretata come “affine” disposizione sul piano di volumi differenti, le loro componenti essenziali, è tradotto in una ridotta tavolozza di colori legati alle “terre”, nello studio dell’effetto sulla superficie piana di contrasti formali e cromatici che giocano tanto sulla cornice, sui bordi, quanto su una limitata profondità, non più naturalistica ma appunto artefatta.